mercoledì 15 maggio 2013

Le Puntate e la storia di Apricale e Isolabaona

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domenica 5 maggio 2013

La Fontana di Isolabona


Il monumento a cui gli abitanti di Isolabona sono più legati è, senza alcun dubbio, la fontana costruita nel 1486 dagli antichi abitanti di Isolabona come si può ancora leggere nella data scolpita nella sua parte superiore, quando l'America era ancora da scoprire.
Da allora, per più di cinque secoli, ininterrottamente, ha donato la sua fresca acqua ad uomini ed animali. Di forma ottagonale, dotata di una capiente vasca di raccolta in pietra, al centro della quale di erge una colonna in pietra sormontata da una vasca circolare, inizialmente, forse, dotata di solo due “rugli” (getti) attraverso i quali sgorga acqua perenne. Uno è rivolto verso la “Bunda” (la via principale che unisce la piazza piccola con la piazza grande) mentre l’altro è diametralmente opposto ed entrambi sono ornati da una testa dall’aspetto diabolico scolpita nel marmo  dalla cui bocca sgorga lo zampillo.
Nonostante le ricerche svolte nell’Archivio storico e le ricognizioni nella memorialistica disponibile, rimane ancora avvolto dal mistero il contesto generale in cui avvenne la sua costruzione e, nello specifico, a quali maestranze sia stato affidato l’incarico, da dove provengano le lastre di pietra e i marmi impiegati e quale sia stato il suo costo finale. Alla luce di queste gravi lacune, appare quanto mai indispensabile riferirsi agli storici e ai viaggiatori che, in epoche diverse e a vario titolo, della fontana si sono occupati.
Nel libro dello storico originario di Isolabona Andrè Cane Au fil de la Nervia possiamo trovarvi preziosi riferimenti. Questo volume, che narra aspetti curiosi e dimenticati della quotidianità paesana, è ai più sconosciuto, così come solo pochi anziani hanno un qualche ricordo dell’autore. Il libro è ambientato interamente nella Isolabona dei primi decenni del Novecento, e il susseguirsi dei capitoli illustra con grande incisività aspetti delle feste tradizionali, dei ritmi e degli usi contadini, coloriti episodi di vita quotidiana e la bizzarria di alcuni personaggi.
A questo noto personaggio, l' Amministrazione comunale ha conferito la cittadinanza onoraria.
La nostra storica fontana è stata anche «fonte» privilegiata di ispirazione per gli artisti-viaggiatori.
William Scott nel suo viaggio nella valle Nervia percorse certamente il breve tragitto verso la fontana descritto da Cane e la ritrasse verso il 1890. È certamente una delle immagini più belle che possiamo trovare nel suo libro Rock Village of the Riviera stampato a Londra nel 1898.
Un altro noto viaggiatore Eugène Chigot ripercorse nel 1912 le orme di Scott. Anch’egli ritrasse la fontana di Isolabona; si tratta di un’altra immagine piuttosto nota che compare nel volume di Antoine Descheemaeker Eugène Chigot-Itinéraires.
Analizzando questi due disegni si possono notare alcune differenze sostanziali: nel lavoro di Scott del 1898 essa è rappresentata con quattro ugelli dai quali fuoriesce l’acqua – così come riportato da Cane –, mentre in quello di Chigot ne compaiono solo tre.
Si tratta di due rappresentazioni diverse, ma allo stesso modo veritiere, è infatti probabile che in origine la fontana fosse dotata di due sole fuoriuscite per l’acqua e che in un tempo a noi ignoto siano stati praticati altrettanti fori nel vaso di decantazione allo scopo di attenuare la pressione dei due getti.
Il fatto che nelle citate immagini i getti passino da quattro a tre – nel breve tempo che intercorre tra i due lavori – potrebbe essere legato a problemi di carenza idrica o ad una momentanea riduzione dei consumi. Ad avvalorare la tesi che in origine i fori fossero solo due contribuisce la presenza di due soli motivi scultorei di figure mostruose dalle cui bocche fuoriesce l’acqua. E, a questa conclusione, sono giunti anche gli esperti dei Beni culturali che negli anni ’90 hanno praticato interventi restaurativi sul monumento, lasciando attivi solo i due fori originari.
Nella sua ultracentenaria esistenza la fontana ha assolto a compiti diversi: in assoluto è stata fonte privilegiata dalla quale attingere acqua per uso domestico e alla quale abbeverare gli animali, ma le sue pietre umide sono servite nei secoli ad affilare i coltelli dei macellai e dei contadini, come dimostra eloquentemente lo stato di consunzione di alcune lastre.
E, il grave danno arrecato alla fontana nel 1858, appare chiaramente legato proprio alla turba provocata dagli animali durante l’abbeveraggio.
Ora sappiamo che la lastra originaria che la ricopriva doveva essere di marmo bianco, così come il vaso di espansione e i relativi motivi ornamentali e che sia la cupola in marmo grigio che reca la data 1486 sia la pietra dello stesso materiale che la sovrasta vennero collocate dopo il 1858.   
Fotografia e testo forniti dalla nostra collaboratrice Roberta Sala ©

sabato 4 maggio 2013

Cervo - Art in Foto : mostra fotografica


Non perdetevi la mostra fotografica ART IN FOTO, ancora in esposizione per  questo weekend (fino al 5 Maggio 2013),  presso l' Oratorio S. Caterina a Cervo.
Giunta alla sesta edizione, l`iniziativa, organizzata dal FOTO CLUB RIVIERA DEI FIORI di Sanremo, comprende rassegna fotografica e concorso. Le attività saranno realizzate presso l`Oratorio di Santa Caterina e nelle vie del Borgo. - domenica 21/04 ore 10,00 inaugurazione mostra e a seguire photomarathon nel Borgo; - domenica 28/04 ore 10,00 workshop pratico con il prof. Pedemonte - docente DAC della FIAF e alle ore 16,30 proiezione lavori; - domenica 12/05 alle ore 11,00 premiazione della foto-maratona e alle ore 14,30 Teatro in Cervo con gli attori del Teatro dell`Albero a disposizione per scatti di scena. 
Vale B.